Le norme di sicurezza antinfortunistica sono prescrizioni di carattere generale, poste a riferimento per l’uso sufficientemente sicuro di un prodotto da parte di un utente medio; per situazioni con la presenza di soggetti con limitazioni e difficoltà ci sono disposti che invitano a modulare ed addizionare i dispositivi per estendere la sicurezza a quella fascia di utenza (2 esempi : in una scuola elementare le porte UE avranno ante di massa contenuta e maniglioni antipanico di tipo A, con barre a quota 700 – 800 mm (anzichè 950 – 1050); in una casa di riposo per persone anziane e con difficoltà motorie le porte TGF avranno chiudiporta dotati di un blocco molla chiudiporta FMC 276).
Per le chiusure motorizzate ed automatizzate le norme danno prescrizioni sulla cinematica della masse, su distanze e giochi da rispettare, su dispositivi di avvertimento e di arresto, su sistemi sensibili per la rilevazione, la limitazione e la neutralizzazione di manovre pericolose, ma sempre per l’utente standard; quando si hanno casi diversi ci sono delle indicazioni di salvaguardia, ma, sostanzialmente, lo studio per una sicurezza ad hoc deve essere preoccupazione del Progettista.
Ma il Progettista è sufficientemente acculturato per gestire questi casi ? Ha le conoscenze e l’intraprendenza di uscire dai canoni tabellari delle prescrizioni standard, ed andare anche in deroga, per aumentare il grado di sicurezza su chiusure automatiche in ambienti particolarmente sensibili ?
Poniamo 2 casi in ambiente ospedaliero,
1° : Porte scorrevoli automatiche su uscite di piano; dice la prescrizione: “con apertura a spinta verso l’esterno” (Foto 1) – meditiamo – una persona invalida non va a far sbattere con violenza i propri piedi e la sua carrozzina contro le ante per farle aprire; la manovra di sfondamento farà paura e non solo alle persone con capacità fisiche limitate che si bloccheranno o non ce la faranno; se poi soggetti deboli e non, mescolati, si accalcano insieme sulla porta, potranno facilmente ostacolarsi, cadere, incastrarsi, farsi del male e formare un blocco insuperabile. Fig. 1 (rischio massimo – nero, poi – rosso – giallo)
2° :Pronto soccorso: gli infortunati, semiautonomi, su sedie a rotelle, barelle e letti sono parcheggiati in ambienti e corridoi sui quali si aprono le ampie porte degli ambulatori, di sale per Tac, radiografie, ecc.; chiuse da portoni automatizzati scorrevoli (Foto 2) sulle pareti esterne, azionati anche non a vista dagli operatori che assistono e movimentano i pazienti ; per la sicurezza antinfortunistica si prescrive: un sistema di controllo sulle spinte contro ostacoli (Fig. 2)
ed un kit di coste mobili ante e retro anta, radar, sensori, ecc. + la segnaletica – meditiamo – qualche lettiga o sedia a rotelle potrebbe venire parcheggiata o spostata nell’area ove scorrono le ante; le persone presenti, in condizioni di stress ed in gravi difficoltà sensorie e motorie possono accostarsi, sedersi, sostare addosso od appoggiarsi alle ante od alle pareti sulle quali scorrono; deboli e fragili, non avvertono la segnaletica, anche se luminosa lampeggiante e sonora e comunque non offrirebbero alcuna resistenza rilevabile ai dispositivi sensibili al contatto; in più: troppi sistemi di blocco e troppo ostacolerebbero l’uso delle porte da parte di chi deve continuamente aprirle e chiuderle per poter svolgere in ambiente protetto le proprie incombenze.
Cosa fareste voi in questi due casi ? Proponete le vostre soluzioni a :
tra un paio di settimane riceverete le osservazioni ed i Consigli dei nostri Tecnici