Si sa dove andare ? osservazioni sulla segnaletica in emergenza

UscitaSui cartelli e sui simboli della sicurezza oramai si sa tutto o quasi tutto; ma quando ci si trova in un ambiente sconosciuto, e dovesse succedere qualcosa che ci induce o ci obbliga a fuggire, sapremmo con sicurezza cosa fare e dove andare ?

Poniamo 3 casi pratici : Albergo – Centro Commerciale (o supermercato) – Museo, mostra.

Albergo :

troviamo ad ogni piano, lungo i corridoi, e ripetuto nelle stanze, un “avviso” = un quadro sinottico con :

  • la pianta del piano,
  • il punto “voi siete qui”, un percorso tracciato con “frecce verdi” che porta alle uscite di piano (o direttamente ad una uscita di emergenza),
  • la localizzazione dei presidi di sicurezza antincendio presenti (estintori, naspi, idranti, ecc.) e le istruzioni base di comportamento da tenere in caso di evento;

Alungo i corridoi e negli snodi dei ballatoi delle scale e, poi, degli atri, sono installati dei cartelli (a fondo rosso) che indicano ove sono i presidi, e dei cartelli (a fondo verde) che indicano le vie di fuga da seguire e dove trovare le uscite di emergenza …… tutti uguali;  letto uno si sa di che si parla ……… belli ma sono per il personale …… leggerli porta sfiga ….. non succede niente … io so cosa fare ….

 

Centro Commerciale (o supermercato) :

B ci sono gli stessi quadri sinottici, cartelli, ecc., ci sono anche nei garage, solo che, nel tipo di ambiente, riusciamo a vederli ? e, comunque, anche se li vediamo, le considerazioni sono come al caso di sopra.

 

 

 

Museo, mostra : ci sono, li troviamo  con le stesse identiche osservazioni e conclusioni :

  • Disattenzione
  • Sottovalutazione del rischio
  • Sopravalutazione delle nostre capacità di sopravvivenza

La prima deriva dalla mancanza di una educazione tematica permanente; il primo contatto con la sicurezza avviene nella scuola, anche dell’infanzia, con una informazione raccontata dalle maestre e le esercitazioni giocose, utilissime, ma che non vengono riprese ne’ nell’ambito familiare, ne’ in quello dei luoghi comuni, e che, per ciò, rimangono atti isolati che non bastano per essere impreganti e diventare formativi; a parte le iniziative messe in atto dal C.N.VV.F. e qualche Associazione, quanti bambini a 10 anni hanno idea di come comportarsi se si trovano, soli, in una emergenza ? Ma quanti ragazzi di 14 o giovanotti di 18 od adulti di 40 lo sanno ? Ci sono le informazioni, le esercitazioni e la formazione sui posti di lavoro, e questo fa molto, ma, purtroppo, in molti casi sono atti che rimangono circoscritti a quell’ambiente ed ai colleghi, difficilmente diventano capacità comportamentali quando si è, con la famiglia, in un centro commerciale od in una multisala.

La seconda è discendente dalla prima; sapere è preoccuparsimeglio ignorarepoi perchè deve capitare proprio a me, e , ci devono pensare gli altri … e, poi, casomai, terza : comumque sono veloce e me la cavo.

In un ambiente ampio, generalmente privo di aperture e contatti con l’esterno, ripetitivo per la scansione delle stigliature (scaffali espositori) o per la monotonia dei corridoi (strade intrene), con  luce ed atmosfera artificiali, sovrabbondanza quasi ossessiva di messaggi visivi ed esposizioni,  è facile avere scarsa sensazione della propria posizione e vedere molto ridotto il proprio senso dell’orientamento; in questo contesto i cartelli della segnaletica di emergenza (tralasciando quelli a fondo rosso che indicanti i presidi), a fondo verde per : via da seguire – uscita – ecc. chi li vede ?

 Sono: al minimo sindacale di dimensione, spesso “piatti”, con angolo di visualizzazione non superiore a 90°, sommersi da ogni altro quanto possibile …. ci sono alcune foto normalissime, chi li vede ? Œ La segnaletica a pavimento è ignorata; altri riferimenti non ci sono … in caso di emergenza si scappa o da dove si ricorda di essere entrati (effetto memoria) o verso dove vanno gli altri …. (effetto pecora).

Si può sperare in un intervento tempestivo che utilizzi la comunicazione vocale (gli altoparlanti, tanto utile per diffondere musica e consigli per gli acquisiti (purtroppo non raggiugono i non udenti) per avere dirette, stringate, precise ed operative istruzioni di comportamento e di indirizzo ?

Si può sperare in una attivazione immediata di indicazioni visive che con l’ottica dei laser e delle luci a fascio, dei grandio schermi (tanto utili per coreografie, proiezioni réclamistiche, ecc. ) facciano traccia potente di direttive verso le vie d’esodo libere e le uscite accessibili ?

Si può sperare nel tempestivo schieramento di una forza di emergenza che vede i dipendenti, cassiere, magazzinieri, carrellisti, addetti alla vigilanza, senza fare Nembo Kid, indossino un giubbotto di “Safety” e prendono in mano la situazione e conducono l’evacuazione ?

O è opportuno adottare il motto dei giovani esploratori “Estote Parati” : quando entri, dai una guardata in giro, e, poi, ogni tanto sbircia per vedere quei piccoli quadratini verdi Œ che sono i sassolini di Pollicino per, se servisse, saltare da uno all’altro e trovare la strada sicura ………… ?

Œ

 

 

 

C

 

 

; stando in D = non se ne vede uno; da E = se si guarda in alto a destra, ove il numero di cassa 4, si vede un cartello indicante la direzione per raggiungere una uscita di emergenza, visibilità ….., da F = nessuna tracca di verde, mentre da G = guardando avanti a sinistra, ove dovrebbe esserci un passaggio che diparte, si intravedono 2 cartellini; ancora più avanti a destra, su un  pilastro se ne scorge un’altro; in H = I = L =

non se ne vedono; in M = due in fondo, fondo, fondo.

 

……. sperando che non ci portino davanti alle uscite … N od O o …………………………