Il Vademecum del manutentore

Diceva unmontatore vecchio montatore di infissi napoletano “il lavoro è come una panzanella nel quale la conoscenza è il pane e l’esperienza è il pomodoro, devono essere buoni, ottimi; meglio, poi, se conditi con un filo d’olio di organizzazione, un pizzico di sale di attenzione e dal sorriso di una foglia di basilico”.

Poiché, per quanto si faccia, nel settore pur limitato delle porte e chiusure TGF, TF ed US, e loro accessori, si è davanti a decine di tipologie, centinaia di versioni e migliaia di prodotti, non si ha un “manuale operativo enciclopedico”; si possono tracciare linee guida da seguire, indicazioni di procedure da adottare, consigli per alcuni casi, ma si deve cumulare esperienza : cogliere ogni occasione per aumentare le proprie nozioni e creare una riserva di dati e di analogie.
Come un Lupetto ed uno Scout hanno il proprio Quaderno di Caccia che è un diario, un notes di appunti, una agenda, una raccolta di informazioni, così anche un Manutentore può costituire il suo Vademecum (oggi lo si può formare su un PC, un Tablet), crearsi il “pozzo” nel quale pescare il sussidio che può servirgli.

Cosa ci si mette ?

Non si pretende di fare una nota completa, si deve condensare :

  •  i tratti delle norme alle quali si deve far riferimento quando si opera; non una sfilza di testi completi, ma quella loro parte che si deve ricordare per come, quando si deve effettuare un’operazione, un controllo : ad es. per i maniglioni antipanico quella parte delle UNI EN 1125 che riporta come effettuare le misurazioni delle spinte e controspinte ed i valori accettabili di esse; così per i riferimenti relativi i movimenti delle parti mobili per lo spalancamento di un’anta di una Uscita di Piano ed U.S. o l’impatto di un’anta scorrevole contro un ostacolo; quelli che sono gli obblighi delle parti per la produzione, commercializzazione, installazione e manutenzione delle porte e dei loro accessori; ecc.
  • gli appunti ed i sussidi, specie se schematici, acquisiti in corsi ed incontri di formazione e di informazione (una raccolta anche della pagina di una rivista che riporta una indicazione che può essere utile, ecc.)
  • tutti i libretti di istruzioni di installazione e manutenzione che si possono raccogliere, ed anche Schede Tecniche stampate e messe in rete dai produttori, specie di manufatti non più in produzione.
  •  I propri appunti di come si è risolto un caso, come si è riusciti ad intervenire in un altro, come si è avuto un consiglio, una consulenza, anche un appunto per un inconveniente od un errore da evitare i futuro, e se ci sono foto, disegni, ecc. quando si va a cercare la memoria migliora.

Il modo più semplice per documentare ed avere costantemente sotto mano le operazioni condotte su una porta presa in controllo e manutenzione , quindi dopo aver completato l’Abaco delle porte e chiusure insistenti nella attività interessata, è quello di avere una Scheda dei controlli e delle manutenzioni di ogni singolo manufatto.

 Può essere in formato cartaceo, su supporto elettronico, ecc. ; importante è che sia utilizzata per dare testimonianza; se, come visto, il “cartellino degli interventi uso estintore” non è consono a porte TGF,. TF, UdP ed US, sulle quali è sempre e comunque da applicare il riferimento di abaco, la Scheda lo va a sostituire ed in forma ben più completa ed adeguata.

Per un estintore gli interventi di controllo, come quelli di manutenzione (comprese le sostituzioni di contenuti) sono sulle dita di una mano, un una chiusura sono molti, molti di più; sono riportati nel piano di mantenimento e nelle istruzioni che il Manutentore ha definito per le porte di quel contratto, la scheda fa da pro memoria per settori, è di facile e rapido utilizzo e, quando si sono espletate i controlli o gli interventi di manutenzione ordinaria di ciascuna “colonna” basta spuntare.

E se, per differenti tempi di intervallo manutentivo, le operazioni di manutenzione di un settore sono contemporanee ai controlli di altre, la spuntature avranno la stessa data e saranno su caselle diverse.